FANTIC MOTOR Trial 50 – 1979

Per terminare le attività di restauro conservativo sono però necessari i kit trasmissione per freno, frizione ed acceleratore, le vecchie infatti hanno pressochè la guaina esterna tagliata o rimossa in molte delle parti soggette a sfregamenti.

Una coppia di sticker “Akront Giallo” completano il lavoro di pulizia e lucidatura dei cerchi in lega leggera di alluminio. L’olio perso dalle forcelle si è nel tempo impastato alla polvere e allo sporco creando uno strato duro da rimuovere se non con olio di gomito e pasta abrasiva.

Diversamente dal Caballero, dove solo alcuni modelli da esportazione erano opzionalmente dotati di bloccasterzo, tutti gli esemplari della prima e seconda serie del Trail 50 lo montano di serie. Come succede però spesso in quegli anni è facile perderne le chiavi o subirne il danneggiamento o più facilmente la rottura nel tentativo di furto. Ricordo infatti, che questi mezzi NON possiedono alcuna chiave di avviamento e sono pertanto alla completa mercè dei malintenzionati. Il Bloccasterzo in questo caso, doveva in qualche moto proteggere il veicolo, anche se spesso bastava un semplice colpo forte o un buon cacciavite per forzarlo. Nel mio caso il blocco chiave non è proprio presente, ma la fortuna vuole che trovo un cilindrino con chiave (del Piaggio Ciao o Vespa) che Michele e la sua saldatrice “allungano” per arrivare correttamente fino alla piastra della forcella. Una smerigliata ed una verniciata con zinco a freddo, un po’ di grasso e ben vi si adatta alla sua sede.

A completamento dei lavori, recupero il tappo trapezioidale che chiude la cassetta porta oggetti trasversale, pezzo unico con la scatola filtro. Questo tappo è anch’esso facilmente smarrito, ma per mia maggiore sicurezza, lo fisso invisibilmente con del buon nastro adesivo nero da elettricista.

E’ il momento di separare, a malincuore dopo 39 anni, il Trail 50 dal suo librettino originale che viene trattenuto dalla Motorizzazione nel momento del rilascio della carta di circolazione e della relativa targa. I merito a questa operazione, parlando con il gentile operatore allo sportello, esprimo la mia amarezza nel constatare come, sempre, a tutte le fiere visitate, sia possibile trovare in vendita i libretti dei circolazione dei ciclomotori, assieme alle targhe dei veicoli, quelle nere con cifre bianche o gialle. La sua risposta a dire il vero, è ferma e con chiarezza dice che spesso diversi individui vengono pizzicati e processati.

Tale pratica è vietata per legge per limitare la contraffazione dei veicoli e la loro trasformazione in “storici” aumentandone così fortemente il valore di mercato.

D’altronde, quando sulle bancarelle trovi da una parte libretti in vendita e sull’altra i punzoni necessari per marchiare numeri di serie su telai nuovi o dalle matricole abrase, capisci che su questa pratica è la passi chiudere un occhio. Basterebbe infatti farsi un giro per “vedere per credere”… o farsi un giro su Ebay e trovare proprio un libretto Fantic Motor Trail 50 “da collezione” a € 50+ spedizione.

Anche questa storia, così come questo restauro, è terminata. Chiudo con questa foto a testimonianza dei risultati prima che anche questo ciclomotore venga sottoposto al giudizio degli esaminatori FMI per registrazione all’albo dei mezzi di interesse storico e collezionistico.

Se ti è piaciuto questo restauro, dai un’occhio anche a quello del Fantic Motor Mik26 Caballero

Il prossimo restauro verterà molto probabilmente su un paio di altoparlanti JBL del 1974.

Stay tuned!

Un ringraziamento a:

  • Michele per il supporto anche nei momenti di sconforto e per i preziosi consigli 😉
  • gli amici di FANTICHISTISETTANTA by FB per i suggerimenti
  • A Silvano di BOSISIO Motori per la solita disponibilità e tempistica